Contrariamente a quanto si possa pensare, è possibile fare trading online profittevolmente anche senza monitorare costantemente il mercato. In linea generale, è risaputo che bisogna seguire la borsa per far crescere il proprio portafoglio. Ma molte persone non hanno possibilità o interesse a fare del trading online un lavoro a tempo pieno. E non sono poche.
Buone notizie: anche gli investitori relativamente inattivi possono avere successo, ma solo seguendo alcune regole. Infatti, la correlazione tra molte attività di trading e la sottoperformance del mercato in generale è allarmante. Ed effettivamente la folla del buy-and-hold finisce davvero per fare meglio a lungo termine.
Detto questo, chiunque non stia cercando di tenere sotto controllo quotidianamente il mercato o le proprie posizioni deve comunque essere intelligente. Ecco tre consigli in merito.
Attenersi a titoli che non vivono sulla notizia
Questo è un piccolo grande segreto. Molte persone che si considerano investitori a lungo termine in realtà non lo sono. Troppo spesso ciò che considerano “ricerca” in realtà non è altro che una caccia a una società quotata in borsa che fa grandi notizie. Le news possono supportare una forte performance di un titolo per un po’, ma non lo faranno per sempre. Poi arriva lo schianto.
Un esempio sono le azioni Nikola (NASDAQ: NKLA). Queste azioni sono aumentate di quasi il 1.000% all’inizio dello scorso anno a seguito della quotazione in borsa della società, dopo la fusione inversa con VectoIQ. L’idea che il giovane produttore di veicoli elettrici fosse la nuova Tesla sembrava piuttosto sensata all’epoca.
La triplicazione post-IPO, tuttavia, è durata solo due giorni. Ora le azioni sono tornate al punto in cui erano quando la società era ancora VectoIQ. Nikola ha perso tutti i guadagni post-IPO e non solo. A quanto pare, la società non era così pronta a rivaleggiare con Tesla come l’hype suggerito al momento della quotazione.
Fino alla fine dello scorso anno, le uniche entrate significative che l’azienda ha prodotto non sono arrivate dalle vendite di veicoli alimentati a celle a combustibile, ma dalle vendite di tecnologia a energia solare. Il brand non effettuerà alcuna consegna di veicoli fino all’ultimo trimestre di quest’anno. E solo se le cose andranno come previsto. Questo aspetto ha rappresentato la più grande delusione degli investitori. Per non parlare delle forti perdite per il 2020 di quasi $ 400 milioni.
Di conseguenza, se qualche trader avesse aperto la propria posizione durante l’IPO e poi non avesse controllato il mercato per alcuni mesi, in questo momento sarebbe alle prese con una grandissima perdita.
Conclusioni? L’ideale sarebbe attenersi alle aziende con titoli così prevedibili da non diventare quasi mai una notizia da prima pagina.
Cercare aziende che possono evolversi
Per essere chiari, la maggior parte delle aziende può evolversi. Ma non tutte lo fanno.
La maggior parte degli investitori professionisti conosce l’ascesa e il crollo della società cinematografica Eastman Kodak, più comunemente conosciuta come Kodak – prima che alla fine dichiarasse bancarotta nel 2012. Il disastro è accaduto dopo che le fotocamere digitali sono diventate decisamente più commerciabili rispetto alle fotocamere convenzionali e mentre le fotocamere degli smartphone diventavano potenti alternative.
Ciò che la maggior parte degli investitori potrebbe non sapere, invece, è come Kodak abbia in qualche modo fatto da pioniere proprio all’avvento delle fotocamere digitali. Ovvero al segmento che alla fine l’avrebbe portata alla bancarotta.
Ciò significa che l’ostacolo, per l’azienda, non era dovuto alle tecnologie inadeguate. Kodak ha fallito perché non ha sfruttato appieno il potenziale delle nuove tecnologie.
Ad onor del vero, la nuova Eastman Kodak ha comunque il merito di essersi riposizionata nell’arena della fotografia digitale, ma sta sfruttando il suo marchio e la proprietà intellettuale per rivolgersi ai mercati dei video industriali, commerciali e professionali. Questa evoluzione non si è concretizzata, tuttavia, fino a dopo il fallimento del 2012 che ha, però, spazzato via gli azionisti.
Questa testardaggine, se così si può dire, è in forte contrasto con un nome come Google. Le radici dell’azienda sono in un semplice motore di ricerca, ma la società madre Alphabet si è avventurata saggiamente in aree correlate come piattaforme di cloud computing, sistemi operativi per dispositivi mobili e intrattenimento digitale come app e YouTube. Questi sono tutti usi naturali ed estesi della base di utenti e delle competenze chiave dell’azienda. E, cosa più importante, un chiaro indizio che Alphabet può adattarsi per crescere.
Gli investitori focalizzati sui fondi dovrebbero ottimizzare le loro strategie
Infine, anche se solo una parte del tuo portafoglio è dedicata ai fondi comuni di investimento, sarebbe saggio massimizzare le probabilità di successo – o crescita netta – andando a scegliere fondi gestiti attivamente.
E’vero che i fondi comuni di investimento gestiti più attivamente sottoperformano il mercato generale? Si, è assolutamente vero. In una delle sue più recenti analisi, Standard & Poor’s afferma che il 93% dei fondi ad alta capitalizzazione gestiti attivamente ha seguito i risultati dell’S&P 500 negli ultimi 20 anni.
Questi dati, però, si riferiscono al regno a grande capitalizzazione. Osservando i frammenti del mercato a piccola e media capitalizzazione, il tasso di successo della gestione attiva migliora rispetto ai parametri di riferimento pertinenti. Soprattutto in periodi di un anno e tre anni, la maggior parte dei gestori di fondi a piccola e media capitalizzazione sembra godere di un vantaggio. Idem per i fondi dei mercati internazionali ed emergenti. Non importa nemmeno il fatto che questi segmenti di mercato abbiano un track record a lungo termine migliore rispetto alle loro controparti a grande capitalizzazione, anche se non li superano ogni anno.
Questo non significa che gli investitori a lungo termine dovrebbero possedere solo fondi a bassa capitalizzazione e internazionali gestiti attivamente. In questo modo si creerebbe una nuova serie di problemi, inclusa una volatilità da nausea. Piuttosto, il messaggio è semplicemente che i gestori di fondi non limitati ai titoli più seguiti del mercato sono spesso in grado di fare ciò che dovrebbero essere in grado di fare: trovare opportunità che la maggior parte delle altre persone ancora non vede.
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Copywriter dal 2014 per diverse agenzie di web marketing, appassionata di scrittura creativa da sempre, si occupa principalmente della stesura di articoli nell’ambito dei settori economia e outsourcing services. Osservazione, logica, chiarezza: qualità imprescindibili per chi scrive di Trading con l’obiettivo primario di aiutare gli utenti inesperti a capirne le dinamiche.