Alla chiusura del mercato statunitense di oggi, 22 Luglio, il produttore di semiconduttori di Santa Clara riporterà gli utili del Q2. L’azienda arriverà all’appuntamento in una condizione decisamente non ottimale. Su dodici mesi, infatti, le Azioni Intel sono in calo di circa il 7%, mentre ad esempio le Azioni NVIDIA, diretto concorrente, sono cresciute di oltre l’80% nello stesso periodo. Tra il 2019 e l’inizio del 2020, Intel stava già soffrendo l’aumento della concorrenza e l’immissione sul mercato di chip nuovi e più veloci. La battuta d’arresto causata dalla pandemia ha danneggiato ulteriormente il brand, costringendolo a mollare lo scettro di più grande produttore di chip degli USA.
Intel, le previsioni e il sentiment dei trader
Nell’ambito del trading online, il Titolo Intel è stato a lungo un punto di riferimento nel settore tech, tra il 2009 e il 2019. Adesso, tra gli investitori regna scarso entusiasmo. D’altro canto, tra i problemi di produzione e la ristrutturazione in corso dell’azienda, difficilmente l’appuntamento odierno con gli utili trimestrali potrebbe rivelare notizie positive.
Anzi, al contrario, le stime parlano dell’ennesimo periodo di calo per il business guidato da Pat Gelsinger.
Nel dettaglio, gli analisti prevedono che le vendite diminuiranno di circa il 10% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, a 17,8 miliardi di dollari. Inoltre, il profitto per azione dovrebbe scendere a $ 1,07 da $ 1,23.
Quali sono le speranze di Intel
La recente nomina di Pat Gelsinger come nuovo CEO della compagnia rappresenta una prima speranza, per Intel, di uscire da questo periodo nero. L’amministratore delegato della compagnia sta spingendo per maggiori investimenti, con l’obiettivo di arrivare ad offrire di nuovo i migliori prodotti sul mercato.
All’inizio di quest’anno, Gelsinger ha presentato un piano che includeva la creazione di una nuova fonderia da 20 miliardi di dollari che produrrà chip per altre società. Ha anche in programma di utilizzare le fabbriche dei rivali per esternalizzare la produzione di alcune componenti.
Secondo il Wall Street Journal, in ballo ci sarebbe anche un accordo con GlobalFoundries Inc, per aumentare la produzione. Stando a ciò che hanno detto diverse fonti, potrebbe trattarsi del più grande accordo mai sottoscritto da Intel, per un valore di 30 miliardi di dollari.
Se, da una parte, è vero che l’azienda sta attuando un rimodellamento interessante, dall’altra il brand ha perso numerose quote di mercato. La produzione dei chip, in questo momento, è dominata dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing.
In un sondaggio realizzato da Investing.com, su 42 analisti che coprono il titolo, solo 17 hanno un rating di acquisto. Dei rimanenti, 15 si mantengono neutrali e 10 raccomandano la vendita delle Azioni Intel. Tuttavia, nel complesso, l’obiettivo di prezzo medio degli analisti vede un rialzo di circa il 14% per il titolo.
D’altro canto, la società arriva all’appuntamento odierno con gli utili in un contesto decisamente ribassista. Sarebbe davvero difficile fare peggio a livello di prestazioni di mercato.
Il titolo Intel vale, ora, 56.23 dollari, dopo la chiusura di ieri a +1,79%. Nel pre market, fino ad ora, la risorsa è in rialzo dello 0,12%.
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