Poste Italiane ha chiuso il primo trimestre 2020 in calo del 3% con ricavi a quota 2,76 miliardi di euro. Per lo stesso periodo del 2019, la quota dei ricavi aveva raggiunto 2,84 miliardi. Scende del 4,4%, rispetto allo scorso anno, anche la quota dei ricavi normalizzati. Il parametro del risultato operativo è sceso a 441 milioni di euro, contro i 617 milioni del primo trimestre 2019, facendo registrare un ribasso del 28,6%. L’utile netto registrato è di 306 milioni di euro, in calo del 30,2% dall’anno precedente, quando il dato aveva raggiunto i 439 milioni. Un ribasso ancora più significativo per l’utile netto normalizzato che scende del 42,2%, a quota 143 milioni.
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Azioni Poste Italiane: la situazione della quotazione sul mercato
Dopo la pubblicazione dei dati trimestrali, il Titolo ha subito una lieve flessione. I conti, certamente, non convincono gli investitori. Tuttavia, l’azienda ha risposto in modo forte al crollo in Borsa generato dall’emergenza coronavirus. Il lockdown italiano ha influito negativamente sui guadagni e, in linea generale, è quasi impossibile capire la tendenza futura.
Andando ad analizzare il grafico azioni Poste Italiane aggiornato in tempo reale, si registra un rialzo dello 0,98%, alla chiusura della Borsa di questa settimana. La quotazione ha raggiunto 7,442 euro.
Durante i primi quindici giorni di Marzo, il Titolo era sceso al minimo di 52 settimane di 6,104 euro. Poco prima, a fine febbraio, la quotazione aveva toccato il massimo annuale di di 11,635 euro.
Questi dati portano gli analisti a supporre che, una volta rientrata l’emergenza coronavirus, le azioni poste italiane possano iniziare a dirigersi verso i livelli pre pandemia. Tuttavia, i guadagni persi a Marzo e Aprile potrebbero riflettersi anche sul bilancio di fine 2020. Attualmente, la variazione si 1 anno è in negativo del 16,57%.
Poste Italiane tra i top brand del settore assicurativo
Gli esperti sottolineano che in traders dovrebbero operare cautamente sui mercati, in questo momento, ma che al contempo non dovrebbero ragionare esclusivamente sulla crisi Covid19. Insomma, non bisogna dimenticare certamente quanto di buono fatto in passato.
Un discorso che ben si adatta alla condizione di Poste Italiane, fortissima sul mercato di inizio anno, e ben vista nel mondo assicurativo anche durante la pandemia.
Infatti, l’indicatore di forza Brand Strength Index (BSI) ha assegnato a Poste Italiane il primato globale nell’ambito della reputazione del brand nel settore assicurativo, con punteggio di 85.5 e rating AAA.
L’analisi realizzata da Brand Finance Insurance 100 ha rilevato come Poste Italiane sia stata in grado, durante i momenti più difficili della pandemia, di confermarsi come marchio vicino al territorio, grazie anche ad una serie di misure eccezionali adottate. Ad esempio, il programma di pagamento delle pensioni a scaglioni e la collaborazione con l’Arma dei carabinieri per la distribuzione degli assegni a domicilio, pensata per salvaguardare la salute degli over 75.
Una serie di iniziative che ha rafforzato la fiducia dei consumatori nel brand e che ha messo ancora più in risalto l’essenzialità dei servizi offerti.