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Quotazione Didi Chuxing, tutto quello che c’è da sapere
Didi, sostenuta dai giganti di investimenti e tecnologia SoftBank (9984.T), Alibaba (BABA.N) e Tencent (0700.HK), ha iniziato i colloqui iniziali con le banche per la tanto attesa IPO. L’indiscrezione sarebbe stata rivelata da tre persone informate sulla questione, che hanno preferito rimanere anonime.
Secondo le voci, la società starebbe cercando di nominare formalmente banche capofila per il fondo nei prossimi mesi. Tutte le attuali informazioni, compresa l’identità delle banche, rimangono ancora private.
Gli informatori hanno affermato che Didi punta a una valutazione di oltre $ 60 miliardi al momento del lancio dell’IPO, previsto nella prima metà del 2021.
La compagnia sta anche considerando un nuovo round di raccolta fondi prima dell’IPO, nel tentativo di aumentare la sua valutazione. Attualmente, nel mercato secondario privato, alcune delle sue azioni sono scambiate ben al di sotto della valutazione di $ 56 miliardi raggiunta nel 2017.
Le date del nuovo calendario per l’IPO e per il round di raccolta fondi privata non sono ancora state comunicate.
Ad ogni modo, il piano IPO potrebbe cambiare a causa delle condizioni di mercato.
Queste indiscrezione arrivano subito dopo che Didi ha abbandonato i colloqui sulla possibile fusione con il rivale nazionale (Meituan 3690.HK). L’operazione è saltata a causa del disaccordo tra le due parti sulla valutazione del business dopo la fusione e sulle linee di gestione.
L’allontanamento da New York
Didi si è fusa con l’allora principale rivale Kuaidi nel 2015 per creare un gigante dei servizi di trasporto basato sull’utilizzo dello smartphone. L’azienda vanta come core business un’app mobile, con la quale gli utenti possono chiamare taxi, auto private, opzioni di car pooling e persino autobus (in alcune città).
La compagnia cinese ha mirato per anni ad un’IPO negli Stati Uniti, per diversi motivi. Innanzitutto il prestigio di una quotazione a New York. Ma anche la presenza sul quel mercato di aziende simili come Uber (UBER.N) e Lyft (LYFT.O) e di un pool di capitali più ampio.
Uber e Didi hanno un lungo legame alle spalle. Uber, nel 2016, ha venduto la sua attività a Didi, in cambio di una quota del 17,5% nell’azienda cinese, che a sua volta ha effettuato un investimento di 1 miliardo di dollari in Uber.
Ora, la società cinese ha scelto di prendere in considerazione Hong Kong per la quotazione, nel bel mezzo del deterioramento delle relazioni USA-Cina. Inoltre, anche le performance poco interessanti di Uber e Lyft avrebbero scoraggiato Didi dal cercare un’IPO negli Stati Uniti.
Hong Kong è al secondo posto nella classifica delle Borse globali. Proprio qui, nelle prossime settimane, Ant Group ha scelto di lanciare quella che probabilmente sarà la più grande IPO mai avviata al mondo (35 miliardi di dollari tra Hong Kong e Shanghai).