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Moderna in pole nella sfida sulla conservazione
Il vaccino contro il coronavirus basato su mRNA sviluppato da Moderna Inc., e verificato in studi clinici presso l’Henry Ford Health System di Detroit, si basa sulla stessa tecnologia utilizzata da Pfizer Inc.. Tuttavia, la terapia non avrebbe lo stesso limite della conservazione a temperature ultra fredde.
Pfizer e Moderna sono le prime aziende a rilasciare risultati parziali degli studi clinici di fase 3 nella corsa per sviluppare un vaccino contro il virus SARS-CoV-3 che causa il COVID-19.
Il vaccino di Moderna è risultato efficace al 94,5% nei risultati. Il candidato di Pfizer è risultato invece efficace al 90% nei risultati resi pubblici il 9 novembre.
Sia Pfizer che Moderna hanno sviluppato vaccini a due dosi che sarebbero i primi vaccini ad essere basati sull’mRNA, o tecnologia dell’RNA messaggero.
Il Dr. Paul Kilgore, capo investigativo senior per il processo Moderna presso l’Henry Ford Health System, ha spiegato che:
Il vaccino Moderna ha una temperatura di conservazione in frigorifero. Inoltre, rimane stabile a temperatura ambiente per alcune ore, quindi presenta alcuni importanti vantaggi.
Nel dettaglio, il vaccino Moderna potrebbe essere conservato in un frigorifero tradizionale fino a 30 giorni dopo lo scongelamento. E avrebbe una durata di sei mesi se congelato. Inoltre, può essere mantenuto a temperatura ambiente normale per un massimo di 12 ore.
La differenza è da ricercarsi nelle quantità di RNA Messaggero presente nel vaccino. Il contenuto dell’mRNA nel vaccino Moderna è di 100 microgrammi. Nello studio di fase 3, per Pfizer, la concentrazione è inferiore, circa 30 microgrammi. Secondo gli esperti, dunque, quando si hanno concentrazioni più elevate nella nanoparticella lipidica, si ha più mRNA che rimane in giro, anche a una temperatura più alta.
Cosa significa l’annuncio di Moderna per i mercati
Quello di ieri è stato un Lunedì positivo per i mercati. L’S&P 500 è tornato sul livello psicologicamente significativo di 3.600 esattamente dopo una settimana. Ovvero proprio dopo l’annuncio di Pfizer e Moderna.
Per gli investitori, ora, ci sono due vaccini separati che possono far uscire l’economia dal tunnel.
Senza dubbio, ora la realtà è molto meno grave di quanto la gente temesse sei mesi fa, quando il mondo stava cadendo nell’abisso COVID. Ma c’è un’enorme differenza tra “meno cattivo” e “buono“.
Secondo gran parte degli analisti, investire in azioni in tempi di incertezza significa cercare di di sfruttare le migliori opportunità di profitto. Tuttavia, ciò che generalmente rende i periodi di incertezza così redditizi è l’acquisto di azioni a sconti irrazionalmente elevati. E quindi l’attesa del ritorno della sanità mentale.
Sfortunatamente, non è questo il caso.
La bolla dell’S&P 500
In questo momento, l’S&P 500 ha un valore del 6% più alto rispetto al periodo pre pandemia. Ma oggettivamente non si può pensare che il COVID sia stato positivo per i guadagni aziendali. Tranne che in alcune rare eccezioni.
In linea generale, gli analisti non consigliano di fare trading online contro un mercato forte, ma non spingono nemmeno i trader a buttarsi in questa giungla.
Nel 2021, quasi certamente l’economia cadrà in una recessione economica più convenzionale a causa del numero crescente di licenziamenti permanenti. Di conseguenza, i guadagni a lungo termine sono meno sicuri del solito.
Il consiglio più diffuso è quello di vendere un attimo prima del solito, per evitare che i profitti raggiunti possano evaporare tanto velocemente quanto sono arrivati.