Man mano che più aziende rilasceranno i risultati delle loro sperimentazioni, è inevitabile chiedersi quali saranno le prospettive per il titolo dell’azienda del Massachusetts.
L’mRNA-1273 di Moderna sarà rilasciato in un mercato ipercompetitivo. Anche se verrà commercializzato, il vaccino potrebbe non essere all’altezza delle aspettative degli investitori. Sebbene molti trader siano ora ottimisti sulle azioni della compagnia statunitense, gli esperti invitano a procedere con cautela.
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Moderna, un traguardo importante
La sperimentazione del vaccino dell’azienda ha coinvolto più di 30.000 partecipanti. Di questo gruppo, circa la metà ha ricevuto un placebo, mentre un’altra metà ha ricevuto il programma completo a due dosi del vaccino sperimentale.
Un comitato dati indipendente ha condotto la prima analisi sull’efficacia del vaccino, dopo 95 casi confermati di COVID-19, su entrambi i gruppi. Dei 95 casi, 90 provenivano dal gruppo placebo, mentre solo cinque provenivano dal gruppo trattato con mRNA-1273. La discrepanza nei tassi di infezione ha prodotto un’efficacia sperimentale del 94,5% per la terapia.
Inoltre, non sono stati rilevati seri problemi di sicurezza tra i partecipanti che hanno ricevuto il vaccino. Tra gli 11 casi COVID-19 risultati poi gravi, tutti i pazienti provenivano dal gruppo placebo.
L’importanza della metodologia di ricerca
I dati, dunque, sono buoni, ma è importante riconoscere anche altri elementi. Innanzitutto, i casi richiesti per determinare l’efficacia in questa fase sono ancora pochi. È facile immaginare uno scenario in cui, man mano che gli studi si concludono, più casi confermati nel gruppo vaccinato potranno far oscillare l’efficacia del vaccino.
L’analisi finale dell’mRNA-1273 di Moderna si conclude con solo 151 casi di COVID-19 complessivi tra i due gruppi. Di conseguenza, non sapremo con certezza se la terapia possa avere successo su larga scala fino a quando più persone riceveranno la terapia.
Inoltre, lo studio presume che i pazienti che riceveranno il vaccino abbiano probabilità variabili di esposizione al COVID-19. Dunque, se ci fosse solo un piccolo gruppo di partecipanti vaccinati esposti al virus rispetto a un ampio gruppo di partecipanti al placebo, ciò potrebbe falsare i dati di efficacia.
D’altro canto, però, queste limitazioni all’analisi ad interim non riguardano solo Moderna. Pfizer ha pubblicato il suo primo round di dati intermedi di fase 3 sul proprio candidato al vaccino dopo appena 94 casi di COVID-19, su 43.438 partecipanti.
Sulla scia del successo dei vaccini
L’attività complessiva di Moderna meriterebbe, inoltre, un ulteriore livello di controllo perché, a differenza di Pfizer, è ancora in fase di sviluppo. E la società non ha una pipeline redditizia su cui ripiegare se il suo mRNA-1273 dovesse deludere le aspettative.
Detto questo, gli esperti credono comunque che il vaccino di Moderna funzioni meglio di quello di Pfizer nella distribuzione, poiché la terapia necessita solo di una refrigerazione standard per il trasporto. Pfizer ha invece bisogno di una temperatura di -94 °F per trasportare il proprio vaccino che, al di sopra di questo livello, resisterebbe solo 48 ore.
L’anno prossimo, Moderna prevede di aumentare la produzione di mRNA-1273 da 500 milioni a 1 miliardo di dosi e di venderle tra $ 15 e $ 37 per dose ($ 30 a $ 74 a persona su un programma a due dosi). Più di 5,7 miliardi di dosi di vaccini contro il coronavirus (sia singole che doppie) sono state preordinate dai governi di tutto il mondo da vari produttori di vaccini contro il coronavirus.
Se esista o meno una domanda a lungo termine, tuttavia, è un’altra questione. Secondo un importante studio del Regno Unito, oltre un quarto degli anticorpi contro il coronavirus è scomparso dopo pochi mesi. Se il candidato vaccino di Moderna dovesse generare immunità contro il COVID-19 per anni, ciò diminuirebbe il potenziale di guadagno dell’azienda. Un vaccino a lunga durata sarebbe un’ottima notizia per i pazienti, ma peggio per i profitti di Moderna, perché limiterebbe fortemente la possibilità di generare entrate annuali ricorrenti.
Indicazioni per gli investitori
Indipendentemente da ciò che accadrà, i progressi che Moderna ha già fatto sono piuttosto notevoli. Una terapia in fase di approvazione normativa in appena 12 mesi dopo i primi focolai della malattia rende questi progetti i più veloci nella storia.
Basti pensare che, fino ad oggi, lo sviluppo del vaccino più veloce apparteneva alla terapia contro la parotite. In quel caso, il tempo di sviluppo per il trattamento fu di quattro anni interi.
In questo momento, non ci sono dati sufficienti per dire se i vaccini attualmente sperimentati possano salvare il mondo dalla pandemia.
Sebbene possa risultare ancora redditizio negoziare sui risultati degli studi clinici, questa finestra di opportunità si sta rapidamente chiudendo. Nel trading online del futuro, gli investitori di Moderna e di altri titoli legati al vaccino contro il coronavirus scommetteranno sul successo nella commercializzazione.
La posta in gioco è molto, soprattutto perché il potenziale di guadagno del vaccino sperimentale è già stato inserito nel prezzo delle azioni dell’azienda.