Pfizer (NYSE: PFE) ha vinto la corsa più seguita al mondo quando ha ottenuto la prima autorizzazione di emergenza per un vaccino COVID-19 all’inizio di dicembre 2020. La scorsa settimana, la società ha dichiarato di aver avviato una sperimentazione di fase 1 di un trattamento antivirale orale sempre per il COVID-19. L’azienda farmaceutica sta anche studiando un’ulteriore terapia per via endovenosa in uno studio di fase 1b.
In sostanza, il brand potrebbe essere sulla buona strada per diventare un vero e proprio centro industriale del coronavirus. Eppure, l’andamento delle azioni Pfizer non è così positivo rispetto agli altri big del covid, come ad esempio Moderna. Quali sono i motivi?
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Pfizer, un leader nella vaccinazione
Gli Stati Uniti hanno finora somministrato più di 65 milioni di dosi del vaccino Pfizer e hanno ordinato un totale di 300 milioni di dosi all’azienda. L’Unione Europea ha ordinato 500 milioni di dosi del vaccino Pfizer per il 2021.
La compagnia prevede che, quest’anno, le entrate derivanti dal vaccino ammonteranno a 15 miliardi di dollari. Pur dovendo dividere i profitti con BioNTech, un tale guadagno rappresenta ancora un livello di vendite di successo per entrambe le società.
I candidati vaccini attualmente in sperimentazione di Pfizer sono inibitori della proteasi che agiscono legandosi a una parte del virus, prevenendone la replicazione. Lo studio più recente sta valutando i livelli di dosaggio, la sicurezza e la tollerabilità del candidato orale. L’obiettivo sarebbe quello di utilizzare un tale trattamento al primo segno di infezione, per prevenire il ricovero in ospedale e una malattia grave. La sperimentazione coinvolge solo adulti sani volontari.
Lo studio di Pfizer sull’inibitore della proteasi per via endovenosa, invece, coinvolge pazienti ospedalizzati con COVID-19. Se avrà successo, potrebbe trattarsi di un trattamento da utilizzare per questa categoria.
Questi candidati rappresentano possibili entrate future per Pfizer. Molto probabilmente verrebbero utilizzati in un mondo post-pandemico. E se avranno successo, Pfizer diventerebbe un leader nella prevenzione e nel trattamento del coronavirus.
L’andamento del prezzo delle azioni
In base a quanto detto fino ad ora, viene da chiedersi come mai investire in Azioni Pfizer non abbia dato gli stessi risultati rispetto al comprare azioni dei concorrenti.
Appare chiaro che le azioni Pfizer non siano state sensibili alle notizie sul vaccino e sulle sperimentazioni dell’azienda. Ma questo è accaduto anche ad altri big del settore. Ad esempio, le azioni Astrazeneca e le azioni Johnson & Johnson sono aumentate rispettivamente solo dello 0,3% e del 7,9% lo scorso anno.
Moderna e BioNTech, al contrario, hanno registrato enormi guadagni.
La motivazione di questa differenza di approccio degli investitori sembra semplice in realtà. Moderna e BioNTech dipendono completamente dalle entrate del vaccino contro il coronavirus. Non avevano prodotti commercializzati prima di lanciare i loro vaccini. Quindi ogni buona notizia in questo ambito è motivo per gli investitori di esultare.
Una vasta gamma di prodotti
Pfizer, invece, vendeva già una vasta gamma di prodotti. Le entrate per l’intero anno 2020 hanno superato i 41 miliardi di dollari, quindi il successo dell’azienda non dipende dal vaccino contro il coronavirus. Le notizie al riguardo generano molto meno entusiasmo tra gli investitori perché il vaccino contro il coronavirus non è trasformativo per Pfizer.
Ciò non significa che il lavoro sul coronavirus di Pfizer non aumenterà mai il prezzo delle azioni della società. Ma non sarà l’unico catalizzatore. In questo contesto, il titolo dell’azienda non può entrare in rally dall’oggi al domani. In sostanza, gli investitori stanno osservando i progressi dell’intero portafoglio di prodotti nel tempo.
In conclusione Pfizer risulta una scelta vincente per gli investitori che desiderano acquistare un solido operatore sanitario e mantenerlo a lungo termine. Sul breve termine, meglio rivolgersi altrove.