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Cosa sta succedendo
Un dollaro USA più forte sta mantenendo l’oro sotto pressione. Al momento, i mercati rimangono abbastanza confusi dai messaggi della Federal Reserve. Gli ultimi verbali dell’istituzione hanno spinto gli investitori ad una maggiore fiducia sulla ripresa economica.
Nell’ultima seduta di mercato, dopo essere scesi brevemente sotto i 1.920 $ l’oncia, i futures sull’oro Comex di dicembre si sono stabilizzati a 1.943,80 $, in calo dello 0,14% per la giornata e dello 0,31% per la settimana. L’indice del dollaro USA è salito a 93,35, in aumento dello 0,60%.
Il calo del prezzo dell’oro sembra essere correlato principalmente alla vendita da parte degli investitori (molto probabilmente a qualche presa di profitto) e ad una certa forza del dollaro USA negli ultimi giorni.
Il simposio di Jackson Hole
Durante la prossima settimana, i mercati ascolteranno il parere di diverse banche centrali, durante il simposio annuale di Jackson Hole che, quest’anno, si terrà virtualmente. Il titolo dell’evento è “Navigating the Decade Ahead: Implications for Monetary Policy”. Il presidente della Fed, Jerome Powell, si esprimerà al riguardo il 27 agosto.
Ogni volta che il presidente della Fed parla, il mercato innesca una volatilità significativa. Quello che i trader stanno cercando di capire è se Powell sia preoccupato o meno per l’economia. E che tipo di situazione prevede da qui a tre mesi.
A ridosso di eventi del genere, molte persone tendono a ridurre le loro posizioni, sia lunghe che corte.
L’amministratore delegato di RBC Wealth Management, George Gero, ha sottolineato che, durante la prossima settimana, la corsa sfrenata per l’oro potrebbe riprendere. I mercati seguiranno attentamente qualsiasi comunicazione riguardante la revisione della politica monetaria della Fed e il discorso di Powell è l’evento più significativo dei prossimi giorni.
Nel frattempo, la situazione assume una certa rilevanza anche politicamente parlando, con la campagna elettorale per le prossime presidenziali USA apertissima.
Un gruppo di ex funzionari della Fed ha scritto una lettera aperta in opposizione alla candidata per la predidenza dell’istituto appoggiata da Donald Trump, Judy Shelton.
In tale lettera, firmata da 38 persone, tra cui l’ex Vice Presidente Alan Blinder, si legge:
Esortiamo il Senato a respingere questa nomina […] Le opinioni della signora Shelton sono così estreme e sconsiderate da essere una distrazione inutile dai compiti attualmente più urgenti e semplici.
La nomina alla presidenza Fed di Shelton è stata approvata dalla Commissione bancaria del Senato a luglio. Ora dovrà essere approvata dal Senato al completo. Nessuna data per il voto è stata ancora fissata.