L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus in Italia e nel mondo, si è riversata anche sull’economia, generando scenari drammatici non solo in Italia, ma anche in tutti gli altri Paesi colpiti dalla pandemia. Ci sono dati piuttosto sconvolgenti: nel crollo di Wall Street del 1929, gli Indici persero il 20% in 42 giorni; la stessa percentuale di ribasso, a Marzo 2020, è avvenuta in appena 16 giorni.
Di fatto, a partire dal 19 febbraio, è iniziato ad essere chiaro a tutti che, quella che inizialmente sembrava un’epidemia di un virus simile all’influenza, si era trasformata in una pandemia piuttosto grave. Gli investitori hanno iniziato a vendere in massa, trascinando le Borse mondiali verso un crollo davvero eccezionale.
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Tutti i dati per capire come il Covid19 ha inciso sulla Borsa Italiana
Dati alla mano, andiamo a vedere la percentuale di ribasso di alcuni importantissimi asset. Nel primo mese di pandemia, l’oro ha perso l’8,47%, le Borse emergenti il 19,25%, il DAX 30 di Francoforte il 40%, il Petrolio WTI il 43%, il Ftse Mib di Milano il 44,21% e il Bitcoin addirittura il 50% del suo valore.
Per quanto riguarda la Borsa Italiana, quasi tutto il mercato azionario ha seguito questa tendenza. Più in generale, le Borse Europee hanno sofferto più delle altre.
C’è un dato che, invece, è schizzato alle stelle. Ed è quello dell’Indice Vix, il cosiddetto indice della paura, che misura la volatilità dei mercati, passato in un solo mese da 14 a 65 punti. Ben il 350% in più.
Fino ad ora, le misure prese dai vari governi e dalle banche centrali, non hanno tranquillizzato gli investitori.
Secondo gli esperti, la comunità mondiale ha commesso due errori fondamentali. Il primo riguarda la gestione dell’emergenza sanitaria, attuata inizialmente solo a livello locale. Hanno così prevalso le esigenze nazionali che, naturalmente, in molti casi, si sono scontrate con quelle degli altri Paesi.
In seconda battuta, quando l’emergenza economica ha iniziato a prevalere su quella sanitaria, sarebbe stato meglio optare per una gestione politica.
Finché peserà l’assenza di una strategia globale e politica, i mercati continueranno a muoversi incerti, di fatto accentuando la crisi finanziaria che già imperversa per il globo.
Chi ha tratto vantaggio dall’emergenza coronavirus
Ci sono comunque settori che, da questa crisi generale, hanno tratto involontariamente vantaggio.
Un esempio è il settore tecnologico, trainato da Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google. Quando il lockdown è stato imposto in quasi tutto il mondo, le persone hanno dovuto reinventare le proprie abitudini e scegliere come trascorrere il tempo. Queste cinque aziende offrono i servizi che più hanno avuto le preferenze delle persone in questo periodo, tra shopping online, streaming film, smartworking e social network per rimanere in contatto con gli altri.
Hanno ben performato anche i comparti della grande distribuzione alimentare, della logistica e, naturalmente, le case farmaceutiche.
Gli analisti consigliano di fare riferimento a questi settori, per gli investimenti del momento. Ad esempio, investire in Azioni Facebook oggi, significa andare a sfruttare un trend in costante rialzo da circa due mesi.