Se ne parla da tempo e, adesso, forse si sono venute a creare le condizioni giuste per confermarlo: Ethereum potrebbe rubare parte della scena al Bitcoin nell’ambito del trading di criptovalute. L’oro digitale, in questo momento, è sotto pressione da regolatori e ambientalisti.
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Ethereum VS Bitcoin
La Cina, che ospita circa il 75% del mining di BTC del mondo, vuole vietare il bitcoin considerando i rischi e i costi associati alla criptovaluta. La moneta è scesa 38 dollari dopo aver tentato di superare la resistenza di 40k.
Al contrario, Ethereum 2.0 sta guadagnando terreno nel settore bancario. La tecnologia della piattaforma consentirà agli utenti di effettuare transazioni con portafogli/token digitali in un sistema blockchain decentralizzato, raccogliendo al contempo un rendimento significativamente maggiore del tasso percentuale annuo di una banca tradizionale.
La revisione proof-of-stake della rete paga ricompense, simili agli interessi, sotto forma di ETH. Ciò significa una minaccia per le banche convenzionali, dove i tradizionali conti di risparmio ora pagano una misera quantità di interessi.
Tuttavia, sul mercato, anche la coppia ETH/USD, oggi, è tornata a muoversi al ribasso. La seconda criptovaluta al mondo registra attualmente un calo del 4,28%, a quota 2,425 dollari.
La conferma dell’interesse verso il token arriva anche da nomi dirigenziali dell’ambiente finanziario. Thomas Eichenberger, responsabile della business unit di Sygnum Bank, ha affermato che:
Data la sua capitalizzazione di mercato e l’importanza della rete, Ethereum sta ricevendo molta attenzione tra i clienti istituzionali che non sono necessariamente informati sull’intero spazio, ma vogliono concentrarsi su alcune delle monete più grandi come primo passo.
L’ombra di Polkadot
Per anni, nell’ambito del trading online, si è cercato un possibile candidato a togliere ad ETH la posizione di seconda criptovaluta al mondo. In questo momento, il token più interessante in questo contesto, secondo gli esperti, è Polkadot.
Numerosi trader ritengono che ETH/USD sia costoso e che DOT/USD rappresenti un’alternativa economica e interessante, soprattutto dopo la recente correzione dei prezzi che apre ad un’ottima opportunità di acquisto.
Di fondo, le due criptovalute avranno sempre una connessione. Polkadot, infatti, è stata lanciata nel maggio del 2020 da Gavin Wood, co-fondatore di Ethereum. Tuttavia, secondo gli esperti, vale la pena fare un confronto tra le due cripto.
Durante questa settimana, Ethereum è stato scambiato attorno ai $ 2.400 dollari, mentre Polkadot tra i 20 e i 23 dollari. Pensando ad un raddoppio, è molto più facile che pDOTn arrivi a 40 dollari che ETH a 4800.
Più in generale, Polkadot viene considerata come una piattaforma di piattaforme o un ecosistema di blockchain connesse.
DOT utilizza una catena centrale e diverse catene laterali. Attraverso questo complesso ecosistema, Polkadot consente a diverse blockchain di comunicare perfettamente tra loro. Forse, quindi, la miglior definizione per la valuta digitale sarebbe: “Internet delle blockchain“.
Nel complesso, Polkadot ha diversi vantaggi rispetto ad Ethereum.
Consente la comunicazione tra piattaforme che normalmente non possono comunicare e offre un livello di scalabilità relativamente elevato. Dire che DOT stia minacciando ETH, in termini di scambi di trading, è assolutamente irrealistico. Tuttavia, sul lungo termine, iniziano ad essere davvero tanti i trader che scelgono di puntare su questo token.