Meta, la società madre di Facebook e Instagram, potrebbe chiudere i suoi social network in Europa. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno la scorsa settimana, gettando nel panico milioni di utenti. Le Azioni Facebook sono passate da una quotazione di oltre 320 dollari, ai 216 dollari attuali, con una perdita annua, al momento, del 20%.

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Ma cosa c’è dietro questo scenario apocalittico? Niente di meno che una vera e propria guerra di dati e privacy. Molto probabilmente, tutto si risolverà per il meglio, ma se così non dovesse essere, le implicazioni sociali e finanziarie di questa guerra potrebbero letteralmente sconvolgere il mondo.

Meta chiuderà in Europa: che cosa sta succedendo

Vale la pena ricapitolare che cosa è accaduto, ad inizio Febbraio. Mark Zuckerberg, nel rapporto annuale della sua società (oggi denominata Meta Platform Inc) ha chiesto di trasferire, conservare e utilizzare i dati degli utenti europei dei suoi social sui server dell’azienda americani.

La richiesta è stata fatta presentando il suddetto rapporto alla SEC (U.S. Securities and Exchange Commission).

Fino al 2020, esisteva un patto tra USA e Europa, il cosiddetto patto transatlantico (o Privacy Shield) che consentiva lo scambio di dati tra i due continenti nel rispetto di alcune regole. A seguito di una serie di violazioni, il patto è stato annullato e le due potenze mondiali sono ancora alla ricerca, dopo un anno e mezzo, di una soluzione.

In un contesto poco chiaro, naturalmente, le grandi aziende che operano in entrambi i continenti sono quelle che rischiano di più.

Da qui nasce la minaccia di Zuckerberg di ritirare i suoi prodotti dall’Europa. Come è noto, sia Facebook che Instagram rappresentano uno dei principali veicoli pubblicitari per le aziende di tutto il mondo. Chiudere questi canali sarebbe un danno enorme per migliaia di realtà aziendali. Sotto certi punti di vista, sarebbe anche uno shock sociale, con milioni e milioni di utenti europei abituati, ogni giorno, ad interagire con i social di Zuckerberg.

L’UE reagisce a Zuckerberg

In sostanza, la richiesta del proprietario di Meta riguarda l’Europa, a cui viene chiesta chiarezza. Ma l’UE non ha preso bene le dichiarazioni di Zuckerberg, con Bruxelles che ha subito ribadito che l’Europa agisce e agirà in maniera autonoma per quanto riguarda le regole sul mercato digitale. Sembra quasi una guerra di potere e, di fatto, lo è.

Le attuali leggi europee, in mancanza di un nuovo patto con gli USA, impediscono alle aziende americane di trattare i dati degli utenti UE con i propri server, il che significa limitare i servizi pubblicitari offerti dalle società.

La tensione è palpabile; spicca il commento di Paul Tang su Twitter:

L’Europa non si piega alle tue minacce, signor Zuckerberg, Vai a giocare nel tuo metaverso.

Nonostante le probabilità che Mark Zuckerberg chiuda davvero i suoi social in UE siano quasi pari a zero, la questione non sembra comunque essere di facile risoluzione.

Da Facebook a Meta: il crollo delle Azioni FB

Da qualche tempo, i big della tecnologia e della finanza hanno in mente solo una cosa: investire nel Metaverso.

La realtà Metevarse è così intrigante e così vicina che il fondatore di Facebook ha deciso di cambiare addirittura il nome della sua società in Meta Platform Inc.

Per la verità, gli operatori del trading online si aspettavano un bel balzo delle Azioni Facebook, ma il mercato, evidentemente, ancora non crede al progetto metaverso.

A settembre, il titolo Facebook ha toccato il suo massimo storico e di 52 settimane, raggiungendo un valore di 384.33 dollari. Ad ottobre il cambio della ragione sociale dell’azienda: la notizia, per la verità, ha inciso ben poco sulla quotazione del titolo.

Già a fine gennaio, il prezzo era tornato sotto i 300 dollari, per poi subire il colpo duro al ribasso con il rapporto annuale e la minaccia di Zuckerberg di chiudere FB e IG in Europa.

Al momento, non ci sono segnali di ripresa. Chi ha puntato sul Metaverso di Zuckerberg, dunque, dovrà avere molta pazienza e sangue freddo, in attesa che la guerra sui dati prenda la via della risoluzione e che l’azienda possa finalmente avviarsi verso una concreta trasformazione.

Tuttavia, dal punto di vista finanziario, la realtà metaverso ha già preso piede. Pensiamo ad MyTradingPartner, una delle migliori piattaforme di trading online, che ha già creato una sezione dedicata a questo settore, specifica per gli investimenti, denominata MetaverseLife. Per investire nel metaverso con MyTradingPartner potete cliccare qui.

Chi trae vantaggio dal crollo di Facebook

Per la verità, i competitor di Meta, a livello finanziario, sono sulla stessa barca di Zuckerberg. La guerra dei dati coinvolge tutti i Big Tech USA. Twitter, in un anno, ha perso addirittura il 51%; anche le Azioni Amazon hanno subito un duro colpo tra fine gennaio e inizio febbraio, registrando una perdita annua del 3,27% fino ad oggi. Google e Microsoft sono in positivo, ma nelle ultime settimane hanno registrato comunque un calo vistoso. Solo Apple sembra già essersi già rimessa sulla strada della ripresa. Fermo restando che, naturalmente, tutte queste aziende hanno un portafoglio di prodotti diverso e diversificato. Inoltre, la pandemia sta ancora ritardando la quotazione di ByteDance, l’azienda proprietaria del social TikTok che sta spopolando tra i giovani a livello mondiale.

In conclusione, l’incertezza è il trend del momento per tutte le società coinvolte nella guerra dei dati. Gli analisti più ottimisti, tuttavia, ritengono che si tratti di un buon momento per investire in Azioni in questo settore, visti i prezzi più che scontati di queste settimane. E considerato anche che, sul lungo termine, il rialzo delle Azioni Facebook e degli altri big della tecnologia è praticamente scontato. Clicca qui per investire in Azioni con MyTradingPartner.

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La minaccia che Meta chiuderà in Europa comporta qualcosa per chi vuole investire in Azioni? Che cosa è successo e cosa succederà?
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