Le Azioni Riot Blockchain sono crollate del 35% a Maggio. L’azienda ha incassato il colpo del vistoso calo del Bitcoin, essendo una società che estrae la criptovaluta. Gli operatori del trading online hanno già più volte sperimentato la correlazione dei prezzi tra l’azienda e l’oro digitale. Non a caso, nel mese di Maggio, il BTC ha perso un terzo del suo valore dal picco di Aprile. Inevitabilmente, per giugno e per i mesi a venire, gli investitori iniziano a chiedersi che ne sarà del titolo Riot, in balia della volatilità del Bitcoin.
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Utili Riot Blockchain: cosa dicono i fondamentali
Maggio è stato anche il mese in cui Riot Blockchain ha pubblicato gli utili finanziari del primo trimestre 2021. Complessivamente, le entrate sono aumentate dell’881% anno su anno, a 23,2 milioni di dollari.
Questi risultati sono stati supportati sia dall’enorme rally del BTC durante i primi mesi dell’anno, sia da un’estrazione della criptovaluta più sostenuta. Infatti, durante i primi tre mesi del 2021 sono state estratte ben 491 monete, contro le 303 del primo trimestre 2020.
Nonostante la società abbia comunicato dati finanziari piuttosto positivi, il suo titolo azionario non è riuscito a contrastare l’ondata di vendite che ha travolto tutto il settore delle criptovalute. In un simile contesto, dove spicca la volatilità legata al trading bitcoin, è molto difficile prevedere quale sarà il futuro di Riot Blockchain anche a medio termine.
Le previsioni
Gli analisti sono in cerca di indizi. Inevitabile, dunque, soffermarsi su cosa sta facendo l’azienda. Riot Blockchain intende aumentare la sua attività di mining e a tale scopo sta acquistando molti nuovi impianti (ovvero computer in grado di elaborare i processi di estrazione del BTC).
La società ha anche stipulato un accordo per l’acquisto della più grande struttura di estrazione di Bitcoin negli Stati Uniti, ovvero Whinstone. Le cifre dell’operazione, tuttavia, non sono state divulgate.
La compagnia crede fortemente che, riuscendo ad aumentare il numero di btc estratti trimestralmente, il titolo potrebbe beneficiare di una sorta di compensazione ai prezzi volatili della criptovaluta.
Tuttavia, in questo caso in particolare, il detto “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” sembra piuttosto calzante.
Alla fine di marzo, Riot dichiarava di avere quasi 276 milioni di dollari tra contanti e Bitcoin, senza debiti. Al 30 aprile l’azienda segnava a bilancio 1.771 Bitcoin, per un valore di circa 101 milioni di dollari.
La società ha raccolto denaro emettendo nuove azioni per espandere le sue operazioni di mining e potrebbe utilizzare il Bitcoin a saldo anche per pagare la sua espansione. Tuttavia, non c’è alcun dubbio che il futuro di Riot dipenda dal prezzo di Bitcoin. L’equazione è semplice: a prescindere da quanti btc l’azienda può estrarre, le sue entrate corrisponderanno sempre al valore dell’oro digitale al momento della vendita delle monete.